l’agricolo
l’energia
l’esperienza
..ogni anno non so mai cosa mi riservi e fino a quando non l’ho svinato, messo in bottiglia e lasciato riposare per dei mesi, non ho mai la certezza che sia divenuto il ‘mio’ vino. Così trascorro mesi durante i quali mi assalgono i dubbi di non aver fatto bene, di non essere stato all’altezza di ciò che ‘lui’ avrebbe voluto. Inverni in cui ho la sensazione di non averlo compreso nella giusta maniera e mai fino in fondo. E’ come se mi avesse nascosto qualcosa o avesse fatto di tutto per non farmi capire chi sia. Il nostro è un amore controverso, dubbioso, e come tutti gli amori viscerali è bellissimo poichè ti spinge ad accettare l’altro per ciò che è.
Nasciamo contadini e il legame con la terra è forte e vincolante al tempo stesso. Il vino qui da noi è sempre stato una parte integrante della quotidianità e, che sia un pranzo o una partita a carte, il suo posto è sulla tavola, esattamente come per il pane e l’olio.
Niente vini blasone quindi, ma vini identitari, schietti e gioiosi, che regalano un sorriso a chi li beve.
Coltiviamo Albana, Sangiovese, Centesimino, Famoso e Trebbiano.
* Coltivazione delle varietà autoctone
* Produzioni limitate alla naturale espressione del territorio
* Rispetto totale dell’annata
* Vasche in acciaio e in cemento sia per fermentazioni che affinamenti
* Abbattimento dell’impiego di solfiti e di rame
* Pazienza in campagna e ancora più pazienza in cantina (ma anche pulizia e attenzione)
Essere artigiani del vino significa seguire la FILIERA CORTA, avere rispetto del TERRITORIO in cui si è integrati ed essere concreti artefici di una SOSTENIBILITA’ ambientale e sociale.
Significa produrre un vino unico e riconoscibile, in cui ritrovare sia l’identità del territorio di provenienza che quella del vignaiolo che l’ha prodotto.